martedì 19 aprile 2016

La Tunisia - (vado a vivere in Tunisia)

La Tunisia: per trascorrere un periodo di vacanza o sceglierla come terra per viverci stabilmente; storia, folklore, tradizioni, usanze, stili di vita.

PER UNA VACANZA

La Tunisia offre ai suoi visitatori un numero di attrattive innumerevoli. A partire dagli
insediamenti dell'età della pietra presso l'oasi di Kebili fino agli scenari fantascientifici di 'Guerre
stellari' di Matmata, i suoi paesaggi lussureggianti e lunari sono stati testimoni di una storia ultra
millenaria. Vi basterà trascorrere qualche giorno in questo paese per accorgervene: sognare ad
occhi aperti davanti alle gloriose rovine romane di Cartagine e El-Jem sarà un po' come
immergersi nell' 'Eneide' di Virgilio. Le strutture turistiche, abbondantemente sovradimensionate rispetto ai reali flussi turistici, fanno della Tunisia una terra particolarmente accogliente e a buon mercato. Il turismo è rimasto modesto nella gran parte del paese, e solo nella zona di Hammamet si è riuscito ad avere, negli anni scorsi, il tutto esaurito nei mesi di Luglio e Agosto. Ma dopo i moti rivoluzionari del 2011 sono state registrate abbondanti defezioni turistiche. In tutti i casi qualunque sia il vostro interesse, dalla cultura franco-araba di Tunisi alle avventure ispirate dalle sconfinate distese del Sahara, di una cosa potete essere sicuri: la Tunisia vi saprà stupire. Dopo tutto, 3000 anni di storia non sono trascorsi invano.
Tunisia
PER RISIEDERE
La Tunisia, a chi vi stabilisce l' abituale dimora (residenza), offre importanti vantaggi economici.
Infatti con gli accordi stipulati con varie nazioni, tra cui l'italia (Convenzione del 25/05/1981 n. 
388 ), è stata eliminata la doppia imposizione fiscale e con l' entrata in vigore della legge finanziaria n. 85 del 25 dicembre 2006 viene stabilita una tassazione particolarmente vantaggiosa per i pensionati stranieri residenti in Tunisia. In pratica un doppio vantaggio economico prodotto dalla tassazione ridotta e dal ridotto costo della vita in Tunisia che permettono una vita agiata anche a quei pensionati che dispongono di una modesta pensione italiana. (i dettagli in notizie utili).

SICUREZZA E ORDINE PUBBLICO
Prima di tutto occorre premettere che la televisione italiana che si segue tramite tvsat (digitale
terreste su piattaforma satellitare) ha fatto apparire delle normali manifestazioni di piazza
tenutesi a Tunisi (che nelle piazze italiane sono all'ordine del giorno) come una seconda
rivoluzione, niente di vero. I blindati e i soldati che sono stati mostrati a corredo dei servizi
giornalistici erano quelli che quotidianamente sorvegliano l'ambasciata francese (obiettivo
particolarmente sensibile dopo l'intervento nel Mali). La nostra ambasciata è vigilata da poche
guardie giurate. La situazione si può dire normalizzata anche se sono in molti a rimpiangere il
presidente deposto nel 2011 (si stava meglio quando si stava peggio). Hammamet , Monastir,
Sousse, Djerba, Sfax a sud di Tunisi  o  Biserta e Tabarka a nord si raggiungono con una comoda
autostrada a tre corsie (costo approssimativo 2 Dinari/1€ per 100  Km - Benzina 1,570 Dinari /
0,75 €cent), i cartelli stradali che sono numerosi, accurati e precisi rendono inutile l'uso del
navigatore. Da Biserta a Sousse il clima e l'orografia del territorio è uguale a quello della Sicilia
occidentale. Da Sousse fino al confine libico il territorio si trasforma fino a diventare stepposo e
desertico.

COME MUOVERSI IN TUNISIA
1) L'arrivo a Tunisi con Nave (società Grimaldi e Snav partenze da Genova, Civitavecchia,
Salerno, Palermo e Trapani) è conveniente se si viaggia con l'auto al seguito che è
particolarmente consigliata in un paese dove la benzina a 75 cent e le autostrade a pochi
centesimi, permettono di girare tutta la Tunisia a proprio piacimento.
2)  L'arrivo a Tunisi con l'aereo (Tunisair, Alitalia, sevenair partenze da Milano, Venezia, Verona,
Roma, Napoli, Palermo) é consigliato per i brevi tempi di percorrenza (1 ora e mezza) e in Tunisia
ci si può avvalere di un ottimo e validissimo servizio Taxi che qui sostituiscono i bus (sia di linea
che urbani) e i treni, I taxi sia urbani (glialli) che extraurbani (bianchi con striscia rossa o gialla o
blu) fanno servizio collettivo (multiutente) a prezzi bassissimi. (Esempio dall' Aeroporto di Tunisi
ad Hammamet 70 Dinari / 35 € da dividere per il numero dei passeggeri (otto)
3) Sia al porto che all'aeroporto c'è più di un ufficio di cambio e sportelli bancomat (vanno
benissimo Postapay, Banco posta, carte di debito, si prelevano 500 dinari con un addebito di €
246 e € 2,5 di commissione (Postamat)
4) All' arrivo occorre far vistare l'ingresso sul passaporto alla polizia di frontiera e se si arriva in
macchina occorre chiedere il permesso di circolazione per l'auto (validità tre mesi)
5) Per la lingua sempre si arrangia anche perchè molti parlicchiano l'italiano, comunque giorno
dopo giorno si imparano le frasi principali per fare la spesa, se si ha la conoscenza della lingua
francese (anche scolastico) non ci sono problemi .
6) Sicurezza: La polizia molto presente sulle strade bada esclusivamente al controllo del
territorio. I controlli alle auto circolanti sono finalizzati all'ordine e alla sicurezza pubblica e non al
codice della strada. Non esiste lo stress dei vari servizi di polizia italiani (carabinieri, polizia,
Guardia di finanza, Polizia Municipale, ausiliari del traffico) ai quali, quasi sempre, bisogna
inevitabilmente pagare dazio. Le Banche non hanno guardie armate all'ingresso, non hanno la
porta blindata con rilevatori di metallo e gli impiegati stanno dietro gli sportelli senza alcun vetro
di protezione. Comunque i migliori protettori degli stranieri sono gli stessi tunisini che nel turismo
vedono (specialmente ad Hammamet) l'unica fonte di sopravvivenza.
7) Sanità: Per i pensionati provenienti dai settori privati è possibile trasferire l'assistenza
sanitaria in Tunisia (mod.  I-TN/9) usufruendo dei servizi resi dalla C.N.A.M (Cassa Nazionale
Assistenza Malattie)., per i pensionati della pubblica amministrazione (ex INPDAP), invece,
l'accordo in  materia di assistenza sanitaria li esclude. In tutti i casi per le visite specialistiche,
accertamenti diagnostici, analisi di laboratorio e piccoli interventi chirurgici ci sono ottimi medici
di scuola francese e moderne cliniche private che erogano le prestazioni con una spesa pari a
quella che in Italia viene sostenuta per il pagamento del relativo ticket. Per i casi di maggiore
gravità e maggior impegno economico, si può sempre fare il percorso inverso e rimpatriare.
8) Banca: il conto corrente (straniero convertibile) si può aprire presso qualunque banca con sede
in Tunisia e deve essere alimentato esclusivamente con denaro proveniente dall' Italia tramite
bonifico internazionale (come la pensione o il trasferimento da conto italiano a conto tunisino) o
versamento di denaro contante portato dall'Italia e dichiarato alle autorità doganali. Il denaro
depositato sul conto tunisino si può trasferire in Italia con bonifico o con prelievi fatti presso
sportelli italiani con carta internazionale (mastercard). In pratica si riimporta il denaro
precedentemente esportato ( la moneta tunisina resta estranea al movimento). Il conto si può
aprire senza versare denaro (rilascio IBAN) sul quale successivamente si può accreditare con le
modalità anzidette. Per l'apertura del conto stranieri non residenti occorre solo il passaporto.
9) Carta di soggiorno: Con l'attestazione della Banca che dichiara il deposito (3 o 4 mila Dinari), il
solito contratto di locazione, 4 foto e la quietanza di versamento di 15 dinari si ottiene il rilascio a
vista presso il Comando di Polizia della carta di soggiorno provvisoria che verrà sostituita con
quella definitiva dopo circa tre mesi. La carta di soggiorno ha validità biennale.
10) L'iscrizione nell'anagrafe dei residenti all'estero viene richiesta presso l'ambasciata italiana a
Tunisi con: carta di soggiorno e contratto di locazione.
*Fonte: www.tunisiadavivere.org
Monastir (Tunisia)

LA TUNISIA
La Tunisia, ufficialmente Repubblica Tunisina (in arabo: الجمهورية التونسية‎, el-Jomhūriya it-Tūnisiya), è uno Stato del Nordafrica bagnato dal mar Mediterraneo e confinante con l'Algeria ad ovest e la Libia a sud e a est. Si ritiene che il suo nome, Tūnus, abbia origine dalla lingua berbera, con il significato di promontorio, o, più probabilmente, "luogo in cui passare la notte" (si può osservare la corrispondenza con un altro toponimo nordafricano dell'antichità, Tuniza, odierna El Kala, Algeria). Il francese e l'italiano sono molto diffusi, e sono utilizzati nella pubblica amministrazione, nell'istruzione superiore e nel commercio.


Geografia
La Tunisia è il più orientale e più piccolo dei tre Stati disposti lungo la catena montuosa dell'Atlante. È anche uno degli Stati del Maghreb, come la Mauritania, il Marocco, l'Algeria e la Libia. La sua capitale, decentrata rispetto al resto del territorio nazionale, è Tunisi, nel nord del paese.

Morfologia
Il 40% della sua superficie è occupato dal deserto del Sahara, mentre gran parte del territorio restante è composta da terreno particolarmente fertile e circa 1.300 km di coste facilmente accessibili.

Clima
Il clima si presenta mediterraneo sulle coste, con inverni miti e umidi ed estati calde e secche, mentre è di tipo semi-desertico o desertico nell'interno, con temperature estive molto elevate (fino a 45-47 °C) e precipitazioni scarse. Il caldo estivo è comunque limitato dalle brezze marine (solo sulle coste), mentre quando il vento (ghibli) soffia dal deserto, la temperatura può diventare opprimente.

Popolazione
In Tunisia ci sono 10.982.754 abitanti (2014) per la maggioranza araba; ci sono tuttavia anche minoranze berbere ed europee, quest'ultime costituite principalmente da francesi (22.000 nel 2011 e italiani (oltre 3000 nel 2011

Etnie
Nonostante la maggioranza (circa il 98%) dell'odierna popolazione tunisina parli arabo e si identifichi nella cultura araba, sarebbe errato dedurne un'origine etnica proporzionale. Analisi genetiche condotte tra popolazioni berberofone e arabofone della Tunisia e del Nordafrica hanno mostrato un'unità di fondo nordafricana (in alcune zone meridionali), per cui a rigore parte della popolazione nella zona a sud, come a Gerba può essere considerata di etnia berbera anche se arabizzata (in molte parti si è riscontrato un DNA derivante dagli antenati fenici).
Un'altra parte di popolazione che si trova nel paese è quella di origine ebraica, concentrata per lo più a Tunisi e nell'isola di Gerba, e molto ridotta dal momento in cui il paese ha ottenuto l'indipendenza dalla Francia.

Tunisini residenti all'estero
I tunisini residenti all'estero sono circa 1 milione, la maggior parte dei quali in Europa, principalmente in Francia (61.028 nel 1968; 598.504 nel 2009) ed in Italia (48.909 nel 1998[9]; 152.721 nel 2009).

Tunisini residenti all'estero (2014)
Francia 800.000
Italia 102.890
Libia 87.177
Germania 85.532
Belgio e Lussemburgo 20.752
Arabia Saudita 18.582
Algeria 16.402
Canada 15.272
Emirati Arabi Uniti 13.842
Stati Uniti 13.726
Svizzera 13.109

Lingue
La maggior parte della popolazione parla arabo. Molto parlato è anche il francese, soprattutto nelle città; in alcune località del sud e dell'isola di Gerba è ancora parlato il "berbero".

La Tunisia è lo Stato del Maghreb più omogeneo sul piano linguistico visto che la quasi totalità della popolazione parla l'arabo tunisino e quel tanto di lingua araba, che è la lingua ufficiale del Paese. L'arabo tunisino è di fatto una variante locale (o dialetto) derivato dall'arabo classico - o più correttamente un insieme di dialetti, per il quale non esiste nessun organo di normalizzazione - che è parlato più che altro in contesti confidenziali o in famiglia.

Durante il protettorato francese in Tunisia, la lingua francese si impose attraverso le istituzioni, in particolare l'educazione, che divenne un forte fattore di diffusione. A partire dall'indipendenza, il Paese si è arabizzato anche se l'amministrazione, la giustizia e l'insegnamento restano bilingui, così come la conoscenza di lingue europee da parte della popolazione è fortemente condizionata dalla televisione e dal turismo.

Al di là delle stime fornite dal governo tunisino, l'Organizzazione internazionale della francofonia ha affermato che il numero di persone aventi una certa conoscenza del francese è di circa 8,5 milioni , corrispondenti al 75% della popolazione.

Religioni
Circa il 98% della popolazione è di religione musulmana. Oltre alla minoranza di fede ebraica (1,2%), è presente anche una piccola componente di credenti di fede cristiana (0,8%).

Sistema scolastico
Sino al 1958, l'istruzione in Tunisia era disponibile solo per una piccola minoranza, il 14% della popolazione. Adesso è certamente considerata una delle priorità del governo tunisino.

Economia
La Tunisia si colloca all'81º posto nel mondo con un PIL nominale di 45.407 milioni di dollari USA; negli anni 90 l'economia è cresciuta in media del 5% tanto che il paese ha oggi un sistema economico diversificato che va dall'agricoltura, al settore industriale (minerario, fatturiero, e dei prodotti chimici) fino al turismo che rappresenta il 7% del Pil; per quanto riguarda l'agricoltura molto rilevanti per le esportazioni sono l'olivicoltura, la viticoltura, la frutticoltura (pesche, albicocche, prugne, mele, pere, datteri e mandorle della regione di Sfax) e l'orticoltura (pomodori); l'allevamento è prevalentemente ovino e caprino. Il settore industriale è composto principalmente dall'industria dell'abbigliamento e delle calzature, la produzione di parti per automobili e macchine elettriche; lo Stato è riuscito inoltre ad attrarre numerose aziende e multinazionali come Airbus e Hewlett-Packard, che danno lavoro ad un cospicuo numero di addetti; nel 2009 il settore turistico dava lavoro ad oltre 370.000 persone; il primo partner della Tunisia nel commercio è l'Unione Europea; ostacolo all'economia tunisina è rappresentato dalla disoccupazione che colpisce soprattutto i giovani.

Al prodotto interno lordo (PIL) l'agricoltura contribuisce per il 16%, l'industria per il 28,5%, e i servizi per il 55,5%. In particolare:
agricoltura e industria alimentare: la Tunisia produce ed esporta cereali (mais, frumento, avena), olive e olio di oliva, frutta (in particolare arance e datteri); possiede inoltre una notevole flotta da pesca, che entra frequentemente in concorrenza con i pescherecci italiani.
industria: si produce molto per l'esportazione, grazie al basso costo della manodopera: i settori industriali prevalenti sono quelli di trasformazione di prodotti alimentari, il tessile e la trasformazione di prodotti petroliferi. Inoltre la Tunisia è un grande produttore di fosfati (il 6º nel mondo).
turismo: settore d'importanza crescente, con circa 5 milioni di visitatori nel 2004.
I luoghi più frequentati sono Hammamet, Monastir, Nabeul, Sousse (Susa), dove sorgono numerosi villaggi con animazione; il deserto del Sahara a sud e i siti archeologici come Cartagine, El Jem, Boulla Reggia o Dougga.
I principali partner commerciali della Tunisia sono, nell'ordine: la Francia, l'Italia, la Libia, la Germania, il Belgio e la Spagna (dati 2003).

Il tasso di disoccupazione è alto (14,1%, stime 2007), anche a causa dell'alta natalità (crescita annua dell'0,99%), che fa sì che la metà della popolazione abbia oggi meno di 15 anni.
Anche per questo, la Tunisia è uno dei paesi mediterranei a forte emigrazione, e l'Italia, da cui la separano solo 71 km da Pantelleria e 110 dalla Sicilia, è la seconda destinazione dei migranti tunisini, almeno in transito: in Italia i cittadini tunisini con permesso di soggiorno erano oltre 152 000 nel 2009.

Turismo
Il turismo fornisce il 20% delle entrate. Importanti centri turistici attrezzati sono jerba, Hammamet, Susa. Il maggior numero di turisti proviene da Italia, Francia, Serbia.

Storia
La Tunisia è stata abitata fin dalla preistoria: la presenza umana è documentata fin dal paleolitico. I suoi primi abitanti noti furono tribù berbere. Sintetizzando millenni di storia tunisina bisogna ricordare lo scontro fra le due etnie dei berberi sedentari e degli arabi nomadi, avvenuto fra il XII e il XIV secolo.
Il rapporto fra queste due culture, sul piano del potere politico, è stato sempre squilibrato a favore della cultura sedentaria. I berberi sono tuttora una piccola minoranza di 50.000 persone.


Antichità
Nell'814 a.C. fu fondata Cartagine per mano dei fenici; dopo le Guerre Puniche Cartagine passò sotto la conquista romana, dove conobbe un periodo di grande prosperità. Si svilupparono fortemente l'agricoltura e l'urbanizzazione. Forte fu dunque l'influenza della cultura di Roma che portò anche con sé l'influenza del Cristianesimo.

Dinastie islamiche
A metà del VII secolo iniziò la penetrazione degli arabi e della loro nuova religione, l'Islam. Furono necessarie ben sei spedizioni, la prima nel 647, la seconda nel 661, la terza nel 670, la quarta nel 688, la quinta nel 695 e la sesta nel 698-702, per strappare il paese ai Bizantini e insediarvisi stabilmente, spezzando anche la resistenza dei Berberi. Proprio nel 670 gli invasori arabi fondano Qayrawan (francesizzata in Kairouan).

Con la conversione dei Berberi all'Islam (702), la conquista divenne politicamente irreversibile e l'antica Provincia Africa diventò Ifriqiya nella lingua dei nuovi dominatori. Sebbene il popolo berbero avesse adottato la religione degli invasori, non fu mai disposto ad accettarne il dominio, tanto da aderire in massa al Kharigismo e a iniziare una serie di rivolte che durarono fino all'arrivo dei Turchi ottomani.

Dopo la dinastia degli Aghlabidi, soggetta ai califfi sunniti (IX secolo), proprio l'Ifriqiya vide la nascita (909) della dinastia sciita dei Fatimidi (fondatori arabi di Mahdiya, l'attuale Mahdia), loro prima capitale (nel 921). Nella prima metà del XII secolo le città della costa furono occupate dal Regno di Sicilia. Nel 1159-1160 tutta la regione cadde sotto il dominio degli Almohadi, berberi provenienti dal Marocco e dall'Algeria, che unificarono tutto il Maghreb. Tuttavia, già nel 1228 se ne rese autonoma la dinastia berbera degli Hafsidi, che regnò fino al XVI secolo, quando, in risposta alle crescenti pressioni del Regno di Spagna, si realizzò gradualmente la conquista da parte dei turchi ottomani che si completò nel 1574. Gli ottomani tuttavia furono sempre pochi e costretti a delegare il potere amministrativo a notabili locali, riservandosi l'autorità militare. Nel 1705 venne fondata la dinastia Husaynide (o Husseinide), i cui esponenti regnarono come Bey di Tunisi fino al 1957.

Colonialismo
Dal 1881 al 1956 la Tunisia, pur formalmente retta dal Bey, fu soggetta al protettorato francese. Il 12 maggio 1881 fu firmato il Trattato del Bardo: la Francia, già da 50 anni installata in Algeria, batté sul tempo le mire dell'Italia, che contava la colonia europea più numerosa. Il protettorato francese mirò a investire nello sfruttamento delle risorse naturali (agricole e minerarie) e quindi a sviluppare le reti di trasporto (stradale, ferroviario e navale). La feroce resistenza anticoloniale durò per tutti i 75 anni di dominazione francese, alimentata e poi diretta dagli allievi delle prime scuole e università moderne. La guidò il Partito della Libera Costituzione (Ḥizb al-Ḥurr al-Dustūrī) (1920), poi soppiantato dal più radicale Néo-Destour, (1934), (dal 1964 Partito Socialista Costituzionale). Nel 1938 il governo francese proclamò lo Stato d'Assedio in tutta la Colonia, segnando così l'inizio la lotta per l'Indipendenza della Tunisia.

La seconda guerra mondiale coinvolse la Tunisia dal giugno 1940 al maggio 1943. In seguito alla sconfitta francese da parte della Germania hitleriana, in base al Secondo armistizio di Compiègne (22 giugno 1940) la Tunisia diventò parte del regime di Vichy. Dall'ottobre-novembre 1942 la Tunisia venne occupata dai tedeschi e dagli italiani in ritirata pressati dall'8ª Armata britannica proveniente dall'Egitto e dalle divisioni americane provenienti dal Marocco. L'11-13 maggio 1943 le forze dell'Asse, comandate dal generale italiano Messe, in assenza di rifornimenti e rimpiazzi e circondate da soverchianti forze nemiche, si arresero a Capo Bon.

Indipendenza
Il 31 luglio del 1954 il primo ministro francese Pierre Mendès-France si impegnò, in un discorso a Cartagine, a riconoscere l'autonomia tunisina. Tahar Ben Ammar del Destour divenne Gran Vizir di Tunisi. L'anno seguente, il 3 giugno: le convenzioni firmate da Mendès-France e Ben Ammar inaugurarono l'autonomia tunisina; i colloqui proseguirono in vista dell'indipendenza. IL 20 marzo 1956 il Trattato del Bardo venne abrogato. In seguito a quest'evento la Tunisia venne dichiarata indipendente. Alle elezioni dell'8 aprile il Néo-Destour ottenne il 95% dei voti: Habib Bourguiba (1903-2000), esponente del Néo-Destour divenne Primo Ministro. Il 3 agosto la Tunisia abrogò il doppio regime (coranico e civile) nei tribunali e progressivamente attuò lo stesso nelle scuole. Il 13 agosto è approvato il Codice dello statuto della persona (CSP), che di fatto emancipa le donne (divieto della poligamia, necessità di un'età minima e del reciproco consenso per il matrimonio, abolizione del dovere di obbedienza della sposa, sostituzione del divorzio al ripudio, solo maschile). Cinque mesi dopo è vietato l'uso dell'hijab nelle scuole e sette mesi dopo alle tunisine è pienamente riconosciuto il diritto di voto.

Repubblica e regimi
Il 25 luglio del 1957, avvenne la proclamazione della Repubblica. L'Assemblea Costituente dichiarò decaduta la dinastia Husseinide. Si elesse un consiglio costituzionale che attribuì a Bourguiba le funzioni di Presidente della Repubblica. Il 1º giugno 1959 venne adottata la prima Costituzione repubblicana, che confermò la natura laica dello Stato. Preceduta in primavera dalle prime elezioni municipali, l'8 novembre si tennero, unitamente a quelle parlamentari, le prime elezioni presidenziali e venne eletto Bourguiba, unico candidato. All'inizio del 1963, Bourguiba inaugurò la fase socialista, come necessaria allo sviluppo, ma in seguito a ciò la Francia azzerò gli aiuti allo sviluppo, temendo un'influenza della Tunisia sugli Stati facenti parte del Patto Atlantico. Il 15 ottobre le truppe francesi lasciarono il porto di Biserta, ultima loro base nel Paese. Nel 1970 Bourguiba cominciò a chiudere la fase socialista. Il 26 gennaio1978, "Giovedì nero" ci fu uno sciopero generale proclamato dal sindacato (UGTT) e ai disordini che seguirono, la polizia rispose brutalmente, sparando sui manifestanti, su ordine del presidente: alcune centinaia furono i morti.

L'anno seguente in seguito alla firma degli accordi di Camp David fra Egitto e Israele (settembre 1978), la Lega Araba trasferì la sua sede a Tunisi; ritornerà al Cairo nel settembre-ottobre 1990. Al congresso del PSD del 1981 Bourguiba aprì al pluralismo politico: i primi due partiti di opposizione (MSD e PUP) furono legalizzati il 19 novembre 1983. Alla fine del 1983, e il 1984, gennaio l'annuncio di un aumento del prezzo del pane e dei cereali generò violente manifestazioni spontanee; la repressione portò un centinaio di morti, ma il 6 gennaio il presidente annunciò alla televisione il mantenimento dei prezzi.

Il 7 novembre 1987 il generale Zine El-Abidine Ben Ali, Primo ministro dal 1º ottobre, depose il presidente Bourguiba per senilità con un colpo di Stato "medico", favorito fra l'altro dall'Italia[14]. Il generale costruì un regime autoritario, fondato sul sopruso ed intriso di corruzione, ponendo fidati collaboratori nei ruoli di dirigenza e costruendo leggi elettorali truffa, le quali gli permisero di ottenere dei risultati plebiscitari nelle elezioni degli anni seguenti.

Rivoluzione e Democrazia
Il 17 dicembre 2010, un giovane ambulante, Mohamed Bouazizi si diede fuoco davanti al palazzo del Governatorato di Sidi Bouzid a seguito della volontà delle autorità di revocargli la licenza. Quest'episodio portò alla nascita della Primavera Araba, un insieme di movimenti popolari che si svilupparono in diverse Nazioni di cultura araba.

Il 14 gennaio 2011 si dimise il dittatore Ben Ali, il quale fuggì all'estero. Le sommosse popolari in Tunisia del 2010-2011 contro il carovita furono una miccia. Ad assumere provvisoriamente la presidenza, secondo la costituzione tunisina di allora, fu il presidente della Camera Fouad Mebazaa, inaugurando un'incerta fase transitoria. Un mese dopo circa, il 6 febbraio il ministro degli Interni tunisino annunciò la cessazione delle attività del partito del deposto presidente Ben Ali, l'RCD (Rassemblement Constitutionnel Democratique), con la chiusura di tutte le sedi del partito.

Il 23 ottobre 2011 si sono svolte le elezioni per l'Assemblea Costituente della Tunisia che hanno visto la netta affermazione del partito islamico moderato Ennahda, seguito dal Congresso per la Repubblica. Il difficile cammino costituente, caratterizzato da tensioni anche tra i partiti si è concluso con alcune intese, che hanno permesso di mantenere un quadro politico-istituzionale.

Il 26 gennaio 2014 è entrata in vigore una nuova Costituzione, contenente garanzie di libertà ed uguaglianza, principi di tutela delle tradizioni e un'"introduzione rivoluzionaria" dei "nuovi diritti".

Elezioni legislative, per l'attribuzione dei 217 seggi previsti per l'Assemblea del Popolo (il Parlamento tunisino), si sono tenute senza incidenti e contestazioni in Tunisia il 26 ottobre 2014. La propaganda elettorale ha avuto inizio dal 4 ottobre 2014. Esse costituivano le prime elezioni, giudicate a livello internazionale sostanzialmente rispettose delle tradizioni democratiche parlamentari e realmente multipartitiche. Poi hanno eletto Beji Caid Essebsi

Liste Voti % Seggi
Nidaa Tounes 1.279.941 37,56% 86
Movimento della Rinascita (Ennahda) 947.014 27,79% 69
Unione Patriottica Libera 140.873 4,13% 16
Fronte Popolare 124.046 3,64% 15
Afek Tunes 102.915 3,02% 8
Congresso per la Repubblica 69.794 2,05% 4
Corrente Democratica 66.396 1,95% 3
Movimento del Popolo 45.839 1,34% 3
Iniziativa Nazionale Destouriana 45.597 1,34% 3
Corrente dell'amore 40.826 1,20% 2
Partito Repubblicano - Partito Democratico Progressista 56.223 1,65% 1
Alleanza Democratica 43.371 1,27% 1
Fronte di Salvezza Nazionale 1
Movimento dei Socialisti Democratici 1
Partito della Voce dei Contadini 1
Indipendenti
(Appello ai Tunisini all'Estero
Lista per la Gloria del Djerid
Lista della Riabilitazione):            3
Totale 3.408.170 217

Ordinamento dello Stato
Una nuova Costituzione è entrata in vigore il 26 gennaio 2014. Essa è composta da 149 articoli ed organizza la forma di Stato della Tunisia come liberal democratica ed indica nella forma di governo una Repubblica parlamentare con un Presidente della Repubblica ed un esecutivo con un Primo ministro.

Freedom House, secondo il suo rapporto "Freedom in the World 2015", classifica la Tunisia come uno stato politicamente libero, unico caso nel mondo arabo, con un punteggio di 1 sulla scala dei diritti politici e 3 su quella dei diritti civili.

Il potere legislativo è affidato all'Assemblea dei Rappresentanti, composta da 150 membri eletti a suffragio universale. La nuova Carta introduce inoltre due nuove istituzioni per la Tunisia: la Corte Costituzionale e il CSM.

Suddivisioni amministrative
La Tunisia è suddivisa in 5 regioni (minṭaqa, in arabo: ﻣﻨﻄﻘـة‎) con 24 province (wilāyāt, in arabo: ﻭلاﻳـة‎), che prendono il nome dalle città capoluogo. Ciascuna provincia è retta da un governatore nominato dal Presidente. Le province sono a loro volta suddivise in "delegazioni", che raggruppano diversi comuni o "consigli rurali". La più piccola suddivisione amministrativa è l'ʿimadat.

Città principali
Le città principali sono la capitale Tunisi, importante centro economico amministrativo e turistico, Hammamet, Tabarka, Susa, importanti città turistiche e bagnate dal mare, Sfax, industriale, Qayrawan (Kairouan), la capitale religiosa, Biserta, Gabès, Tozeur, ultima città prima del deserto, e Douz (detta anche "la Porta del Deserto").

Politica
La politica della Tunisia è conforme al quadro di una repubblica costituzionale democratica, con un presidente che funge da capo di Stato, il primo ministro come capo del governo, un parlamento bicamerale e un sistema giudiziario influenzato dal diritto civile francese.

Tra il 1956 e il 2011 la Tunisia era di fatto uno stato a partito unico, con la scena politica dominata dal Raggruppamento Costituzionale Democratico (RCD) che faceva capo al primo Presidente della Tunisina Habib Bourguiba e, in seguito, al suo successore Zine El-Abidine Ben Ali. Nel 2011 una sommossa popolare portò alla cacciata del presidente e allo smantellamento del partito, aprendo la strada all'attuale democrazia multipartitica.

La Tunisia è membro della Lega Araba, dell'Unione africana e dell'Organizzazione della cooperazione islamica. Mantiene strette relazioni diplomatiche con la Francia e l'Unione europea, con la quale, nel 1995, ha stretto la collaborazione denominata Processo di Barcellona.

Sport
Negli ultimi anni la nazionale di calcio è un po' in crisi, nonostante sia una delle migliori squadre africane. Fra i trofei vinti spicca la Coppa delle Nazioni Africane del 2004; in quella edizione la Tunisia era il Paese ospitante e ha ottenuto la vittoria battendo in finale il Marocco per 2-1.

Gastronomia
I piatti principali della gastronomia tunisina sono il couscous, il tajine, la mulukhiyya, la meshweyya, il Brik, l'osbane, le kefta, il makluba, la chorba, il mlawi, la blabi, le merguez.

Fra i dolci si annoverano le Samsa, le Adlia, la Baklawa, i Kaak Anbar, i Kaak Tressé, i Mlabes, i Machmoum, i Miniardise Jiljlane e i Makroud.

Relativamente alle bevande, la Tunisia produce sia vini bianchi che rossi.

Rossi
Tyna
Thibar
Magon

Bianchi
Coteaux de Carthage
Muscat sec de Kelibia
Per quanto riguarda i liquori, sono prodotti localmente il Thibarine ed il Boukha; esiste poi una bevanda chiamata Laghmi che consiste in linfa di palma estratta e servita senza alcun trattamento.

Festività
14 gennaio, festa della Rivoluzione e della Gioventù
20 marzo, festa dell'indipendenza
24 giugno, anniversario della fondazione dell'esercito nazionale
20 marzo, festa nazionale
25 luglio, festa della repubblica
15 ottobre, festa della liberazione
Eid Ul Edha
Eid Ul Fitr
Ramadhan (mese celebrativo e di religiosità)
Mawlid (che ricorre il 12 del mese lunare di Rabi' al-awwal)

*Fonte: wikipedia.org

Mail: tunisia@pianetaterra.tv

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Lascio l'Italia e vado a vivere in Tunisia (istruzioni per l'uso)

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